Vittorio Olinto Simonetti. Geologo, ambientalista, scrittore.
Figlio di cavatori, grande amante e scopritore del Finalese e della sua Pietra (La pietra di Finale). Un vero pioniere dell’outdoor nel Finalese.
Fondatore della Cooperativa Tracce nel 1994, con la quale fino all’ultimo si dedicò con passione alla progettazione e realizzazione di interventi di valorizzazione ambientale su tutto il territorio provinciale, ma soprattutto appassionato di alpinismo, arrampicate e ambiente. Al punto tale da esser considerato,insieme a Gianni Calcagno e Sandro Grillo, il “padre” delle arrampicate nelle varie palestre di roccia che si trovano nel comprensorio finalese, ora conosciute e famose in tutto il mondo. Proprio con loro pubblicò la prima guida delle vie di arrampicata “La Pietra del Finale” (1974).
Ideatore con Sandro Grillo della “ Grimonett” (dall’insieme di due cognomi: Grillo e Simonetti), un itinerario sulla parete di roccia del Bric Pianarella.
Vittorio fu uno dei primi, uno dei pionieri a credere in questo futuro che tanto ha inciso nel turismo alternativo ed anche sull’economia finalese.
Vittorio Olinto Simonetti era molto conosciuto non solo a Finale,dove era nato,ma in tutto il savonese. Proprietario delle cave di Orco Feglino, al momento di iscriversi all’università non ebbe alcun dubbio a scegliere la facoltà di geologia. Perché l’ambiente inteso nel senso più ampio del termine era da sempre la sua grande passione.
Successivamente si dedicò sempre con la sua instancabile tenacia alla scoperta degli stupendi sentieri che attraversano i nostri altipiani ripulendo, spesso anche con il machete, antiche percorrenze nascoste dalla vegetazione. Ricordiamo tra tutti il progetto del “Sentiero Parlante”, primo esempio di itinerario che percorre interamente il finalese da Borgio a Noli, un sentiero nato per mostrare a tutti la bellezza del nostro territorio.
Divulgò a turisti e residenti le bellezze del nostro territorio sempre con inesauribile passione e amore, coinvolgendo numerose scuole (da ricordare le Cacce al tesoro naturalistiche e le Gare di orientamento).
Ideò ed organizzo due mostre sulla Pietra di Finale, a Genova al Palazzo Ducale e a Santa Caterina di Finalborgo.
Nell’ultimo periodo stava lavorando alla pubblicazione di un libro raccolta di tutte le sue innumerevoli informazioni e notizie sul finalese, nonché alla realizzazione di un ecomuseo dedicato alla coltivazione e all’utilizzo nel mondo della Pietra di Finale, sempre con la speranza di vedere finalmente un giorno concretizzarsi l’istituzione del Parco Regionale del Finalese.
Un uomo che ha dedicato l’intera sua esistenza a favore dell’ambiente e per valorizzare le bellezze naturali dell’entroterra finalese.
Uomo buono, forte, tenace. Un uomo vero.